La manifestazione:
Dopo 14 giorni la comandante della #SeaWatch3 ha deciso di forzare il blocco ed entrare nel porto di Lampedusa per portare in salvo 42 naufraghi. Una scelta drammatica ma necessaria dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomoche ha respinto il ricorso dei migranti a bordo e che costerà all’ONG il sequestro della nave e una multa di 50.000 euro.
I cittadini di Lampedusa hanno dormito per sette notti sul sagrato della chiesa di San Gerlando per chiedere che fosse consentito ai naufraghi di scendere a terra in un porto sicuro.
Aderiamo a questo gesto di solidarietà nei confronti di persone che stanno soffrendo inutilmente. Trascorreremo la notte anche noi sul sagrato di San Petronio riparati dalle coperte dorate come i migranti in attesa nel Mediterraneo. Mettiamo simbolicamente in gioco i nostri corpi nel tentativo di dare visibilità e voce agli ultimi della terra, nostri fratelli e sorelle, nostri simili.
Non conoscendo gli sviluppi nelle prossime ore, rivolgiamo ai passeggeri eall’equipaggio della Sea Watch 3 un abbraccio e un messaggio: “Siamo convoi!”
Le adesioni:
Libertà era restare – APS, Scuola ByPiedi Marina Gherardi, Famiglie Accoglienti, Refugees Welcome Italia, Legambiente Bologna, Il manifesto in rete, ExAequo, Libertà e Giustizia Circolo di Bologna, Città Comune, Chiesa Metodista di Bologna e Modena, Francesco Errani (Consigliere Comunale Bologna), ARCI Bologna, Libera Bologna, Amnesty International, Mani Tese Bologna, l’Altro Diritto Bologna, Marco Trotta (Consigliere Quartiere S. Vitale – S. Donato), AILeS, Camilla (Emporio di Comunità), Associazione Spazi Aperti, Pax Christi, CGIL Bologna, Associazione Vicini d’Istanti,Archivio Paolo Pedrelli, Coalizione Civica Bologna, Donne in nero, Radicali Italiani, Laici Missionari Comboniani, ANPI provinciale Bologna, Portico della Pace, Aprimondo Centro Poggeschi, Mediterranea, Ya Basta, MSF Bologna, Lesbiche Bologna, Avvocato di strada,Cassero LGBTI Center, Piazza Grande, Comitato Bologna Pride, Associazione Gay Lex, Associazione Gruppo Trans Bologna,Indie Pride, Associazione Orlando, Sea Coop Imola, UIL Emilia Romagna, UIL Bologna, Circolo ACLI Giovanni XXIII Bologna, Comunità Papa Giovanni XXIII, Sinagoga ebraica progressiva dell’Emilia Romagna, ASGI, Associazione Venti Pietre.
Il documento:
SOSTEGNO ALL’EQUIPAGGIO DELLA SEA WATCH 3 E A TUTTE LE ORGANIZZAZIONI UMANITARIE DI SOCCORSO IN MARE.
APRIAMO I PORTI, I CUORI E LE MENTI ALLA SOLIDARIETÀ.
Dopo 14 giorni la comandante della #SeaWatch3 ha deciso di forzare il blocco ed entrare nel porto di Lampedusa per portare in salvo 42 naufraghi. Una scelta drammatica ma necessaria dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha respinto il ricorso dei migranti a bordo e che costerà all’ONG il sequestro della nave e una multa di 50.000 euro.
Va in scena ancora una volta l’orrendo spettacolo dell’esibizione della forza e della potenza giocate sui corpi dell’umanità più negletta, famiglie che fuggono da condizioni di povertà assoluta o vittime di contese armate in territori sconvolti dalla guerra. La rappresentazione fisica dei corpi tenuti in ostaggio, in vista ma lontanissimi dall’approdo della salvezza, è il messaggio più chiaro e diretto della compiuta realizzazione di principi di disumanità e di puro egoismo.
Ad uso e consumo di una propaganda politica volta a sollecitare gli istinti più retrivi ed irrazionali del popolo italiano viene operato un sistematico ribaltamento della realtà accusando le organizzazioni umanitarie di connivenza con organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani e la massa indistinta dei migranti viene rappresentata come una minaccia incombente sulla nostra sicurezza sociale ed economica. Allo stesso modo viene sistematicamente occultata, per non suscitare il minimo vacillamento di coscienza, la sofferenza supplementare che, con estremo cinismo, viene inflitta ad equipaggio e soccorsi afflitti da una crescente condizione di frustrazione, paura, sofferenza fisica e psicologica. Crediamo che restare inerti ed indifferenti davanti a questo stato di cose voglia dire, oggi più che mai, partecipare passivamente e contribuire, come già in altri tragici periodi della nostra storia, all’instaurarsi di forme di violenza e discriminazione come parte integrante del nostro sistema e della nostra cultura, offuscando i valori fondanti di giustizia e solidarietà della nostra Costituzione. Ci uniamo alle iniziative di solidarietà che in tutta Italia vengono organizzate perché si sblocchi la situazione che tiene in ostaggio l’equipaggio della Sea Watch3, le donne, gli uomini e i bambini che sono stati tratti in salvo.
Esprimiamo piena solidarietà all’iniziativa del Forum Lampedusa Solidale che ha promosso, a scopo di sensibilizzazione, nell’isola il pernottamento sul sagrato della Parrocchia San Gerlando lanciando la proposta dell’organizzazione di simili iniziative in tutta Italia. È nel nostro stesso interesse che venga posta fine a questa intollerabile manifestazione di disprezzo di fondamentali diritti umani sanciti dalla IV Convenzione di Ginevra, sottoscritta e ratificata anche dall’Italia: non possiamo più tollerare che tutto ciò venga perpetrato in nome del popolo italiano, vorrebbe dire essere accondiscendenti se non addirittura complici.
Bologna 26-6-2019